Il tempo medio tra una scoperta scientifica e la sua applicazione industriale si è oggi fortemente ridotto, ponendo le aziende di fronte alla necessità di trasformare le conoscenze scientifiche in nuova tecnologia e di trasferire l'innovazione nel sistema produttivo. D'altro canto, molte delle più recenti innovazioni e delle corrispondenti applicazioni si sono realizzate mediante un percorso interdisciplinare non sempre classificabile secondo i rami tradizionali dell'ingegneria.
Per rispondere a quest'esigenza è necessaria una nuova figura di ingegnere, con un'ampia preparazione culturale di base; in particolare, per molti settori avanzati nell'industria e nella ricerca sono richieste conoscenze aggiornate di fisica della materia, ottica, laser, tecnologie e strumentazioni fisiche.
L'ingegnere fisico si propone come un "tecnico dell'innovazione" in grado di gestire e progettare prodotti e processi ad elevato contenuto tecnologico ed innovativo in svariati settori industriali, dall'elettronica alla scienza dell'informazione, dalla meccanica alla biomedicina, dall'ambiente ai beni culturali.
Per saperne di più, potete consultare anche il sito di Orientamento del Politecnico di Milano.